Wislawa Szymborska: Nulla due volte
Wislawz Szymborska (1923-2012)
La poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel 1996 per la letteratura, nel suo bellissimo discorso tenuto a Stoccolma dichiarò tra l’altro: “Il mondo, qualunque cosa noi ne pensiamo, spaventati dalla sua immensità e dalla nostra impotenza di fronte ad esso, amareggiati dalla sua indifferenza…questo mondo è stupefacente”.
Come stupefacente è la vita in ogni attimo. E’ questo continuo stupore per la vita che ci porta a guardarci con occhi innocenti e incantati, a dare un senso al nostro ritrovarci, uomini tra gli uomini, ognuno con la sua diversità e la sua bellezza. Riportiamo una delle sue straordinarie poesie.
Nulla due volte
Nulla due volte accade
né accadrà. Per tal ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma che cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, malvagia ora.
dài paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e qui sta la bellezza.
Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.
Da Wislawa Szymborska, Elogio dei sogni, Un secolo di poesia, Corriere della sera, 2011
Nulla due volte accade
né accadrà. Per tal ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma che cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, malvagia ora.
dài paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e qui sta la bellezza.
Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.
Da Wislawa Szymborska, Elogio dei sogni, Un secolo di poesia, Corriere della sera, 2011
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