Mariapia Bonanate: Quando la pace rischia di diventare una parola vuota
Mariapia Bonanate |
La pace può e deve partire proprio dai
territori più travagliati, in crisi, perché più sensibili all'esigenza di
quella pace senza la quale non c'è un presente e neppure un futuro, ma solo una
drammatica sofferenza.
Richiamare questa esigenza è
fondamentale, soprattutto se la si coniuga con la solidarietà.
Per raggiungere, poi, "il bene
comune” sono necessari quei percorsi fondati sulla centralità della persona,
sull'importanza dei rapporti fra gli individui, sul dialogo, sulla
convergenza d'intenti e di opere, sull'urgenza di un incontro fra i
popoli...
Possiamo intanto, nel presente, contribuire,
poi, col nostro lavoro, a lavorare "per una cultura per la
vita". Ossia per un pensiero che parta dalla realtà, dallo stare con la
gente e in mezzo alla gente, senza barriere fra le
"diversità", per individuare e dare voce alle necessità di una
convivenza pacifica, basata sull'aiuto reciproco, sul fare insieme le cose.
La pace rischia di essere una parola
vuota, una scritta su uno striscione in manifestazioni che cadono nel
vuoto, se noi stessi non ci impegniamo in prima persona a costruirla,
perseguendo con continuità e coerenza, giustizia, legalità, verità.
Allora pace e solidarietà diventano uno
stile di vita e un futuro di vita.
Mariapia Bonanate
Commenti