Natalia Ginzburg: Il Crocifisso
Natalia Ginzburg (1916-1991) |
Il
crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della
rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli
uomini fino ad allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo.
Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo?
Sono
quasi duemila anni che diciamo “prima di Cristo” e “dopo Cristo”. O vogliamo
smettere di dire così?
Il
crocifisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le
sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della
solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il
senso del nostro umano destino.
Il
crocifisso fa parte della storia del mondo.
Per
i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere
semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è
morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo cancella l’idea
di Dio, ma conserva l’idea del prossimo.
Si
dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede,
per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non
c’è immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li
rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli
uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti,
ebrei e non ebrei, neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel
centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà tra gli uomini.
Gesù
Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto di portare sulle spalle il
peso di una grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se
non siamo cattolici, perché troppo forte e da troppi secoli è impressa l’idea
della croce nel nostro pensiero. Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e
possiamo essere laici, atei o quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel
nostro pensiero ugualmente.
Ha
detto “ama il prossimo come te stesso”. Erano parole già scritte nell’Antico
Testamento, ma sono diventate il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono
la chiave di tutto. Il crocifisso fa parte della storia del mondo.
Natalia Ginzburg
L’Unità
22 marzo 1988
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