"Non fare della Politica una professione" di Giuseppe Dossetti
Giuseppe Dossetti
Vengono pubblicati in un interessante volume “Il Vangelo nella storia.
Conversazioni 1993-1995” (Edizioni Paoline) le ultime interviste a Giuseppe Dossetti
sulla sua esperienza politica.
Con forza egli sottolinea alcune condizioni indispensabili per
l’impegno politico: la pura gratuità , la doverosa non professionalità (un
deciso NO ai politici di professione!) e un necessario limite della durata
dell’impegno. Sono temi oggi molto dibattuti, ma che Dossetti con chiarezza
estrema enunciava già nel 1993, all’indomani di “mani pulite”. Ne riportiamo
alcuni passi.
Una prima condizione sarebbe
proprio questa: che non ci sia un proposito di impegno politico che nasca dalla
convinzione di una “missione a fare”. Nego “la missione a fare”. Nella politica
non c’è. Mentre abitualmente e nell’esperienza concreta, la politica è stata
pensata come una “missione a fare”. E’ questo che secondo me avvelena tutto.
La seconda condizione è la
gratuità, che si misura nella non
professionalità dell’impegno. Dove
incomincia una professionalità dell’impegno, diventano possibili tutte le
degenerazioni…Nascono le degenerazioni a
cui assistiamo in questa fase ultima del sistema che non ha ubbidito a queste
condizioni: cioè alla fortuità, alla casualità, ma ha preteso di fare un
progetto …che alcuni hanno preteso di portare avanti. Non è gratuità.
La realtà dei politici di
professione, che sono tali da trenata a quaranta anni, credo che non la si possa ammettere. Non si tratta di una ragione
moralistica, ma di un principio. A certe “indispensabilità” così protratte io
non credo – lo dico con molta sicurezza – perché la vita politica è una vita
molto dispersiva. Ho fatto una grande fatica per tenermi in mano…Interrompere è
una necessità fisiologica, oppure si prende tutto con superficialità estrema e
allora si può vivere anche degli anni in politica, ma non si fa più politica. Fare
politica dovrà essere considerato un episodio e un servizio che a un certo
momento ci è chiesto, purché noi siamo convinti che il servizio deve durare
poco.
Capitano da me moltissimi giovani
a chiedere: che cosa faccio? Non ho una ricetta per tutti: guardo un po’il
volto, capisco se la sua è un’inclinazione proprio disinteressata…allora magari
lo incoraggio; se vedo che c’è un pochino di ambizione allora sono più
guardingo e, piuttosto, lo trattengo.
Da Giuseppe Dossetti “Il Vangelo nella storia. Conversazioni
1993-1995”, Edizioni Paoline 2012
Commenti