"Primavera in Nigeria" di Wole Soynka


Il premio Nobel per la letteratura 1986, Wole Soynka, è stato nei giorni scorsi in Italia a Pordenone per un festival letterario a lui dedicato. Ha rilasciato molte interviste. Riportiamo, dall’intervista concessa a Francesca Caferri, alcuni suoi pensieri sulla “primavera in Nigeria” sua patria.

“Stiamo assistendo ad una primavera africana: tranquilla, non spettacolare e rapida come quella araba, ma una primavera vera, che va avanti da anni e tocca anche la Nigeria: mi riferisco al processo di democratizzazione che sta toccando soprattutto i paesi dell’Africa Sub-Sahariana…Nel mio paese esisteva una doppia realtà: risorse naturali immense che potrebbero portare ricchezza. E una corruzione dilagante che assorbe buona parte dei profitti. Non ci sono investimenti in infrastrutture, in sanità, in educazione. Per questo la gente è esasperata: quello a cui abbiamo assistito è stata una protesta contro la continua marginalizzazione del popolo, contro il potere di pochi. I nigeriani hanno detto basta. E chi sta al potere è stato costretto ad ascoltarli…Il governo deve oggi affrontare le questioni aperte: la marginalizzazione di una parte del paese, gli alti livelli di disoccupazione, il gap tra ricchi e poveri, la mancanza di speranza dei giovani. E’ su queste realtà che si deve lavorare per sconfiggere la violenza. L’unica soluzione è rendere tutti parte della stessa nazione, non permettere che alcune etnie o regioni vengano messe da parte… E poi occorre far giustizia, punire chi ha inflitto queste sofferenze ai nigeriani: altrimenti la spirale di violenza non si fermerà”.

Wole Soynka

Da Francesca Caferri, Soynka, anche in Africa sarà primavera, D La Repubblica, 3marzo 2012

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