Il Faust di Alexander Sokurov

Sokurov vince con Faust il Leone d'oro a Venezia 2011

Chi sarebbe oggi disposto a dannarsi l’anima in cambio della giovinezza, del denaro e dei favori di una splendida fanciulla? Più o meno tutti. Anche per una sola delle tre opzioni e forse meno ancora… Questo ha fatto crollare la quotazione dell’anima sul mercato del diavolo.

Il vero problema non è più vendersi, ma trovare qualcuno disposto a comprare. A partire da questa mesta consapevolezza Alexander Sokurov è partito per riscrivere al cinema il mito di Faust…Più che al personaggio eponimo, il Faust di Sokurov assomiglia ai tanti disperati piccoli uomini incapaci di resistere agli istinti più semplici ed egoistici, le solitarie moltitudini sui quali si fondano i regimi, gli imperi, le dittature.

Del resto, il senso della tetralogia del potere di Sokurov, ( Hitler in Moloch, Lenin in Taurus, l’imperatore Hirohito in Il sole, l’attuale Faust ) trova espressione in quella frase di Goethe: “Le persone infelici sono pericolose”. L’infelicità è il principale movente dei delitti. In questo caso, del patto che il dottor Faust stringe con il suo Mefistofele, un sordido e deforme usuraio…Gli orizzonti della dannazione si sono ristretti, un povero diavolo faccendiere e un mediocre peccatore si scambiano false promesse e miseri favori in un ambiente soffocante, degenerato, fra merci avariate e luoghi angusti e malsani. Il male appare in tutta la sua banalità…

Il cinema di Sukurov è destinato a pochi. Ma chi si è abbandonato per una volta allo splendore delle sue opere, non può perdere questo film indimenticabile.

Curzio Maltese

Da Curzio Maltese, Faust, piccolo uomo incapace di resistere agli istinti più semplici, la Repubblica 28 ottobre 2011

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