LA SCUOLA CORRE OGGI SERI PERICOLI...

 


Succede ormai spesso in questo mese e in molte scuole italiane.
Ansia di prestazione da parte di docenti che vorrebbero dagli alunni risultati eccezionali soprattutto nelle prove invalsi.
Pertanto IN MOLTE SCUOLE dalle elementari alle superiori c'è una spasmodica corsa a verifiche globali del programma svolto nel corso dell'anno. Come se l' obiettivo più importante fosse il ritenere a mente tutto quanto studiato, e non lo sviluppo di quelle capacita intellettive che lo studio delle singole materie avrebbe dovuto sviluppare PROGRESSIVAMENTE, nel rispetto delle diverse intelligenze degli alunni e dei diversi ritmi di apprendimento; la capacita di pensiero analitico e critico innanzitutto.
Povera Scuola finita spesso nelle mani di burocrati e inesperti dirigenti e docenti alla mercé di indagini di mercato!
Si ritorna in tal modo paurosamente a scuola di classe, come nell' ottocento, allorquando a studiare erano ancora solo i nobili e gli aristocratici, unici deputati a prendere in mano le leve del potere politico e economico.
Purtroppo, ritornano prepotentemente a galla un po' dappertutto il merito, la competizione e le eccellenze, vanificando le conquiste democratiche, volute dalla nostra Costituzione repubblicana, di una scuola per tutti capace di rimuovere le cause sociali e psicologiche che impediscono a tanti ragazzi e giovani lo sviluppo di quelle capacita indispensabili per affrontare la vita.
Non dimentichiamo che la scuola dopo la famiglia e la prima grande esperienza sociale di ogni giovane ed influisce moltissimo sulla formazione dell'essere umano.
Se vogliamo una società che promuova pace, rispetto dei diritti, solidarietà, condivisione, comunione di beni, ricerca comune, uguaglianza e fraternita, è indispensabile una Scuola che formi i propri alunni a questi grandi obiettivi.
Occorre quindi suscitare, nelle nostre città, una grande azione di sensibilizzazione delle famiglie, spesso inconsapevoli dei danni irreversibili che una scuola non orientata a quegli obiettivi può produrre nelle nuove generazioni.

Pasquale Lubrano Lavadera

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