PAOLO CURTAZ: Prendiamo sul serio questo Natale

 

Paolo Curtaz

Viviamo come in una bolla, ormai assuefatti dalle tante notizie che arrivano dai quotidiani. Dobbiamo vivere come sempre, ci dicono i nostri governanti. Sì, giusto, abbastanza. Ma intanto la gente si arrangia, annulla viaggi, ci pensa due volte prima di partecipare ad un concerto. E il Natale, qui?

Domenica scorsa cercavo di proporre a me e a voi una cosa semplice: lasciare che sia la Parola ad interrogarci, ad illuminare, non le parole del mondo, tante, alcune azzeccate, ma molte di più quelle aggressive, urlate, giudicanti, inutili.
Prendere sul serio la Parola, una volta tanto.
Ce lo ha dimostrato Francesco che è andato dalle sue pecore ferite in Africa, senza paura dei lupi, non temerario od arrogante ma consapevole della verità del Vangelo. A parlare di pace, di giustizia, di solidarietà a gente che vive nella paura perenne e nella povertà.
Insomma: prendiamolo sul serio questo Natale.
Se ci sarà un inutile regalo in meno, qualche decibel di emozione in meno, e qualche istante di autenticità in più, di anima, di verità, di compassione, allora anche questa follia che è il terrorismo ci avrà richiamato alle cose vere, autentiche. E quei valori che diciamo di voler difendere non si ridurranno a voler prendere un mojito in santa pace, cosa legittima, ma a credere che l’uomo è più di quel che produce, di quel che consuma, di quel che odia.
Difficile? Vero. Ma si può gioire ugualmente, sul serio.

 Paolo Curtaz



del commento di Paolo Curtaz al Vangelo secondo Luca 3,10-18 

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