ANNA MARIA ORTESE: DOVE RISIEDE LA CIVILTA' DI UN PAESE?

Anna Maria Ortese (1914- 1998)


Vorrei chiedere a chiunque mi ascolti – aspettando risposta, naturalmente, solo nel cuore: credete davvero che la vita umana sia sempre e solo trionfo sull’altro? Che per essere contenti della propria vita bisogna aver posato il piede sul capo dell’altro?
Credete che i deboli – paesi o individui – debbano essere eliminati anche se in modo indolore?
Credete che zingari, poveri, pastori di gregge; che poeti, scrittori, preti e maestri non di parte o isolati, che attraversano questa vita lieti come fanciulli e vigili come madri, non servano proprio a nulla, e la vita, la società, lo Stato possano fare a meno di essi?
Credete che tutte le diversità interiori – assolutamente prima delle accidentali diversità fisiche o di comportamento – non siano, insieme alle macchine e a una ordinata produzione, gran parte della ricchezza reale del paese?
E che un paese non sia tale, non sia un paese, se non a causa della sua lingua e dei suoi pensieri, altrimenti lo vedremmo decadere a massa informe?
Molte, a queste domande, potranno essere le risposte, ma oso pensare che, sostanzialmente, si sia d’accordo.

Anna Maria Ortese

da ANNA MARIA ORTESE, Corpo celeste, Adelphi]

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