L'amore è il nostro unico bene
Chiara Lubich con amici buddisti |
Ci sono libri, scritti, poesie e questioni in cui tutti possiamo ritrovarci. Toccano le corde più intime dell'anima ed esprimono i sentimenti umani più profondi ed intensi: dubbio, dolore, rabbia, angoscia, disperazione, speranza, lode, ringraziamento, gioia. Ecco perché possono essere pronunciati da ogni uomo e donna di tutti i tempi, culture e in ogni momento della vita.
Quando facciamo dell'amore il nostro ‘unico bene’, possiamo sperimentare che in questo amore si raccoglie il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro e troviamo la forza per affrontare con fiducia le sofferenze che troviamo sul nostro cammino e, oltre le ombre della vita, la serenità per alzare lo sguardo alla speranza.
Come vivere allora L'IDEA di questo mese?
Ecco l'esperienza di C.D.: «Qualche tempo fa ho iniziato a star poco bene, quindi mi sono sottoposta ad una serie di visite mediche che richiedevano lunghi tempi di attesa. Finalmente, quando ho saputo qual era il mio male, il morbo di Parkinson…. è stato un colpo! Avevo 58 anni, come era possibile? mi chiedevo: “perché?” Sono un’insegnante di Scienze Motorie e Sportive, l’attività fisica è parte di me! Mi sembrava di perdere qualcosa di troppo importante”. Ricordare la scelta che aveva fatto da giovane, di fare dell'amore il suo unico bene, l’ha aiutata.
Continua C.D.: “Grazie ai farmaci ho iniziato subito a stare molto meglio, ma non so di preciso cosa mi succederà. Ho deciso di vivere l’attimo presente. Mi è venuto spontaneo, dopo la diagnosi, scrivere una canzone, cantare (…) il mio SÌ: l’anima si riempie di pace!”.
Riguardo all'"unico bene" Chiara Lubich scriveva che queste semplici parole ci aiutano ad avere fiducia nell'amore che tutto può, a vivere con amore e, pieni di questo amore, essere sempre più uniti e scoprire sempre più e sempre meglio il nostro vero essere.
Uniamoci, allora, in questo mese di giugno, per dire prima di ogni azione: l'amore è il nostro ‘unico bene’ e così irradiare pace e serenità attorno a noi.
a cura del Gruppo del Dialogo dell'Uruguay
Commenti