Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Le molte facce del "potere"

Immagine
Liliana Cosi durante le prove della sua compagnia Molti coltivano il desiderio di governare, educare, insegnare, gestendo  il “potere con” gli altri e non “sugli altri”. La visione del “potere con”, pur essendo generalmente condivisa è a volte difficile da praticare, perché non sempre abbiamo ricevuto le informazioni, il linguaggio e l’educazione  necessarie per realizzarla. Avere “potere con” ci richiede l’apprendimento di numerose competenze: la capacità di valorizzare e gioire delle differenze, una comunicazione che permetta di creare relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto reciproci, la consapevolezza dell’interdipendenza tra tutti gli esseri umani. Gestire il “potere con” ci richiede un linguaggio basato sulla forza della vita presente in ognuno di noi, un linguaggio collegato ai nostri bisogni e ai nostri sentimenti. La chiarezza e la forza che derivano dal collegamento  con i propri bisogni e valori possono essere faticosi da raggiungere ma ci ...

Erri de Luca: Quale il nostro destino?

Immagine
Erri de Luca Molto del destino di ciascuno dipende da una domanda, una richiesta che un giorno qualcuno, una persona cara o uno sconosciuto, rivolge: d'improvviso uno riconosce di aspettare da tempo quella interrogazione, forse anche banale, ma che in lui risuona come annuncio, e sa che proverà a rispondere ad essa con tutta la vita. Erri de Luca

Papa Francesco:La non violenza stile delle nostre relazioni

Immagine
Papa Francesco Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando sanno resistere alla tentazione della vendetta, le vittime della violenza possono essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace. Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme. Papa Francesco

Alessandro D'Avenia: Andare oltre i muri della classe

Immagine
Alessandro D'Avenia Un momento straordinario quello dell’appello, in classe, in cui ognuno si sente finalmente  “chiamato”. Davanti a me vedo i volti belli, pieni, lunari ed acerbi dei miei alunni che sono tanti, perché io non mi  accontento di una classe chiusa di 25-30 ragazzi. E non capirò mai quell’insegnanate o quel preside che pretendeva di ridurre il numero dei propri studenti. Io voglio andare oltre i muri della classe, parlare della poesia a tutti gli alunni possibili: cercare assieme a loro la luce in mezzo all’ombra, l’infinito oltre la siepe. Tentare di edificare in alto le fondamenta della propria casa, entrare in quello spazio interiore dei ragazzi dove c’è un sacco di lavoro da fare.  Alessandro D’Avenia da Avvenire 4 dicembre 2016, Massimiliano Castellani, D'Avenia: Faccio L'appello con il mio Leopardi, 
Immagine
vita scolastica Quando diamo ai bambini e ai giovani studenti la possibilità di sperimentare relazioni basate sul rispetto e l’attenzione reciproca, non solo promuoviamo il loro benessere, apprendimento e crescita personale; sosteniamo anche il passaggio verso una società meno violenta, più equa, più attenta e veramente democratica. Riane Eisler

In ospedale: la persona al centro

Immagine
Michel Teboul In ogni rapporto, quando si dà all'altro  tempo, ascolto rispettoso, attenzione sincera, lo si aiuta a trovare in se stesso la forza, la potenza, il positivo che c'è in lui. Allora anche lui cerca di dare il meglio di sé e ognuno ci guadagna.  Concretamente nel mio lavoro di medico cerco di mettere l'uomo o piuttosto la donna ( essendo ginecologo-ostetrico) al centro della mia prassi. Quando nell'ambulatorio ho davanti a me una paziente, cerco di darle tutto il tempo di cui ha bisogno, e durante quel periodo lei sola esiste per me...stabilendo così un vero dialogo con lei, accettando di non rifugiarmi nell'atteggiamento dettato dalle sole mie conoscenze scientifiche, per vivere la sua dimensione onde poterle dare sicurezza. Michel Teboul da Michel Teboul, In Ospedale la persona al centro, Centro del dialogo con persone di convinzioni non religiose del Mov. dei Focolari 2001

'Prayer of the Mothers

Immagine
La preghiera delle madri ebree,  musulmane e cristiane In Israele è avvenuto un piccolo grande miracolo quasi  completamente ignorato dai Media: migliaia di donne ebree, musulmane e cristiane hanno camminato insieme in Israele per la pace. Nel nuovo video ufficiale del movimento Women Wage Peace, la cantante israeliana Yael Deckelbaum canta la canzone Prayer of the Mothers , “La preghiera delle Madri” , insieme a donne e madri di tutte le religioni, mostrandoci che la “musica” sta cambiando e deve cambiare. Un miracolo tutto femminile che vale più di mille parole vuote ed inutili. Shalom Salam Pace

Sting: Sono un agnostico curioso

Immagine
Sting Sono un agnostico curioso di sapere perché siamo qui…Ho perso molti amici quest’anno, Prince, Davide Bowie, Alan Rickman. Erano tutte icone culturali e il bambino che è in noi rimane scioccato dal vedere che anche loro sono mortali. Come me…Credo che siamo noi a creare dio: non credo che lui, o lei, esista fuori dall’immaginazione. Se sei arrabbiato, amareggiato e vendicativo, quello è il tuo dio. Se sei gentile, delicato e bilanciato, il tuo dio è questo. Bisogna stare attenti al dio che ci creiamo, perché diventa reale…Inshallah [1]   è una parola bellissima, un espressione di coraggio e speranza che si dovrebbe sentire di più. Io non offro una soluzione politica al problema dei rifugiati, ma credo che se una soluzione c’è, deve essere radicata nell’empatia. Abbiamo idea di cosa significhi essere un rifugiato, trovarsi su una barca e sperare di arrivare a Lampedusa? O come ci si senta a scappare da una guerra, dalla povertà o, tra poco dagli effetti del cambiamento c...

Mariapia Bonanate: Quando la pace rischia di diventare una parola vuota

Immagine
Mariapia Bonanate La pace può e deve partire proprio dai territori più travagliati, in crisi, perché più sensibili all'esigenza di quella pace  senza la quale non c'è un presente e neppure un futuro, ma solo una drammatica sofferenza. Richiamare questa esigenza è fondamentale, soprattutto se la si coniuga con la solidarietà. Per raggiungere, poi, "il bene comune” sono necessari quei percorsi fondati sulla centralità della persona, sull'importanza dei rapporti fra gli individui, sul dialogo, sulla convergenza d'intenti e di opere, sull'urgenza di un incontro fra i popoli...  Possiamo intanto, nel presente, contribuire, poi, col nostro lavoro, a lavorare "per una cultura per la vita". Ossia per un pensiero che parta dalla realtà,  dallo stare con la gente e in mezzo alla gente, senza barriere fra le "diversità", per individuare e dare voce alle necessità di una convivenza pacifica, basata sull'aiuto reciproco, sul fare i...

Essere continuamente nuovi

Immagine
Giovanni Vannucci Essere continuamente nuovi ma non di una novità che nasce dalla nostra fantasia e dalla nostra immaginazione, di una novità che nasce dalla nostra partecipazione sostanziale, equilibrata, forte, coraggiosa, alle parole grandi, di vita, che ci sono state consegnate. Giovanni Vannucci

Solo l'amore risulta credibile

Immagine
Benedetto XVI Alla fine, solo l'amore è degno di fede e risulta credibile.   Benedetto XVI

Donica Omari: Dialogo e valori in Albania

Immagine
Donika Omari Il  dialogo, per noi albanesi, ha una grande importanza, aiuta a formare la personalità della gente, a riacquistare i valori perché durante la dittatura molti valori sono andati persi...I nostri giovani stanno diventando capaci di organizzare e di dirigere essi stessi i loro incontri, di prendere  delle iniziative. Intanto cominciano a dialogare anche su agomenti delicati a causa di una mentalità mschilista, radicata da secoli nelle nostre montagne, sui rapporti tra uomo e donna,  In tali discussioni si può constatare che il conservatorismo rimane in minoranza. E' un influenza reciproca: il dialogo porta all'apertura, l'apertura al dialogo.  Il processo è lungo e difficile, ma ogni passo avanti è da apprezzarsi come una speranza per il futuro, speranza di unità e di pace. Donika Omari da Solidarietà in Albania, dagli atti del convegno Il dialogo per la pace del centro del dialogo del Mov. dei Focolari

Claudio Magris: la legge, da sola, non basta

Immagine
--> Claudio Magris La ribellione alla legge, esercita, spesso, maggiore fascino della sua osservanza. Quest’ammirazione è giusta e doverosa nei confronti di chi insorge contro una legge iniqua: si venerano come eroi e martiri i fratelli Scholl o il teologo Bonhoeffer che, come Antigone, si sono ribellati ad una legge di uno Stato – quello nazista – che calpestava l’umanità e in questa ribellione hanno sacrificato la loro vita. Qualunque cosa pensiono i cinici e i realisti da strapazzo, i quali credono che basti avere pochi scrupoli per essere dei Machiavelli e conoscere la verità effettuale delle cose, se il mondo non perisce lo si deve, in buona parte, a chi sa sentire la voce delle “non scritte legge degli dei” e obbedirle, qualsiasi ne siano le conseguenze e qualsiasi cosa proclamino i legislatori del momento. La legge, da sola, non basta, neppure se formalmente ineccepibile; a una società giusta occorrono – come si dice e si ripete spesso da più parti – valori eti...

Riane Eisler: Non si educa con la paura e con la forza

Immagine
Riane Eisler Ci rendiamo sempre più conto che gli attuali sistemi educativi non preparano i bambini ad affrontare  le nuove sfide del 21° secolo. E' necessaria una vera riforma nell'educazione se vogliamo che i bambini di oggi e di domani vivano in un mondo che sia più pacifico, equo e sostenibile.  Abbiamo bisogno di un educazione che arricchisca  la vita, un educazione che prepari i bambini ad apprendere, nel corso della vita, a relazionarsi bene con se stessi e con gli altri, ad essere creativi, flessibili, aperti, e a praticare l’empatia non soltanto nei confronti dei propri cari, ma di tutta l’umanità. Arricchire la vita – allargare le nostre menti, i nostri cuori, i nostri spiriti – dovrebbe essere lo scopo dell’educazione. Purtroppo, però, l’educazione tradizionale ha spesso imprigionato la mente, il cuore e lo spirito dell’uomo, anziché liberarli. Ha ostacolato la nostra naturale curiosità e gioia di apprendere, ha soffocato il desiderio di conoscere ed...