Arturo Paoli: Gioia o felicità?
Qual è la caratteristica fondamentale della gioia? La sua prima caratteristica
è di essere permanente, poiché affonda le sue radici nella parte più profonda
della persona, per cui esisterà sempre, finché ci sarà l'uomo. Una seconda
particolarità è d'essere, in qualche misura, sganciata da ciò che avviene
intorno a noi. Altrimenti, come spiegarsi la gioia dei poveri, dei sofferenti,
degli ammalati, delle persone deformate nel corpo, che non avrebbero motivo
...d'essere gioiose e che invece scoprono la gioia? La ragione è che essa ha
radici profonde e indipendenti dalle circostanze che ci vengono incontro, ma
direi anche dalle circostanze che sono aderenti al nostro corpo e alla nostra
vita interiore, agli avvenimenti di cui siamo direttamente partecipi.
Come trovare la gioia?
Per trovarla bisogna essere sempre disposti a lasciare che vengano distrutte la
felicità e l'allegria, che sono nostre produzioni. Deve essere chiaro che noi
abbiamo diritto alla gioia, in quanto esseri umani. Però, spesso, spinti dalla
ricerca di soddisfare questo diritto, creiamo la felicità, che è un'immagine
della gioia. Ed è un'immagine che il più delle volte dobbiamo distruggere,
perché rappresenta uno spazio nel quale si manifestano la ferocia e la crudeltà
dell'uomo, guidate dal suo disumano individualismo, generatore di sofferenza
per tanti poveri e tanti affamati. La ricerca della felicità è la ragione
fondamentale per cui diventiamo lupi verso altri esseri umani, che ci spinge a
strappar loro anche gli elementi essenziali della vita.
Pensiamo che per essere felici abbiamo bisogno di tante cose: di molti soldi,
di potere, di successo e d'altro ancora. Dobbiamo però essere consapevoli che
qualcuno paga questa nostra felicità! Il mondo è senza gioia perché ci sono
uomini troppo avidi di felicità.
ARTURO PAOLI
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