Cristiani e musulmani insieme per la pace

Aderenti del Movimento dei Focolari e rappresentanti delle Comunità islamiche delle varie regioni d’Italia si sono ritrovati insieme per un convegno all’Augustinianum di Roma. Le due comunità, inoltre, erano presenti in Piazza San Pietro per l’Angelus del Papa per testimoniare che un dialogo tra cristiani e musulmani è possibile.
“Andate avanti con coraggio nel vostro percorso di dialogo e di fraternità”. E’ questo l’invito che Papa Francesco, durante l’Angelus, ha rivolto loro
Non poche sono state le iniziative, soprattutto dopo i fatti di Parigi. E l’appuntamento di domenica 13 è stato l’occasione per stringere un Patto di prossimità e di collaborazione da estendere a quanti in Italia e altrove vorranno raccoglierlo.  Lo sottolinea Rosalba Poli, coordinatrice del Movimento dei Focolari in Italia: "Vorremmo che  questo convegno fosse una testimonianza di una vita già sperimentata come solidarietà, come aiuto reciproco fra le famiglie, ma  anche come impegno e servizio per tutti gli altri, insieme, cristiani e musulmani. E poi è anche un messaggio di richiesta di un nuovo impegno, di un impegno più radicale, visto che sono radicali le violenze, un impegno radicale che vorremmo esprimere in un patto di prossimità e di collaborazione: prossimità nel senso di farci vicini e di non considerare gli altri come nemici, ma anzi come persone con cui possiamo collaborare, condividere la vita nella pace e nella solidarietà; e di collaborazione, perché è necessaria una collaborazione fattiva per servire quelle che sono le periferie, le esigenze degli uomini, ma anche per un’educazione per le nuove generazioni alla pace, al vivere sociale, fondato sul rispetto e sul dialogo”.
Anche Abdelhafid Kheit, Imam della moschea di Catania e membro del direttivo dell’Unione delle Comunità Islamiche d'Italia (Ucoii) ha espresso il desiderio vivo di andare verso l’umanità insieme ai critiani per servire ogni uomo nel rispetto delle idee e della propria fede: “Le idee buone sono tante. Il fatto è che per metterle in pratica ci vuole l’impegno di tutti. Basta che ci siano il buon senso e la buona volontà, perché tutte le diversità si incontrino. Possiamo sicuramente lavorare insieme, perché quello che ci unisce – penso – è di più di quello che ci divide. Tutti abbiamo bisogno di questo incontro, che ci porterà ad un dialogo costruttivo per realizzare una società migliore”.


Da Radio vaticana 13 dicembre 2015 servizio di Alessandro Filippelli

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