Perché le scommesse sulle partite di calcio?


Riportiamo alcuni passi di un intervista ad Azeglio Vicini ex CT della Nazionale di calcio


Le responsabilità sono in alto: “E’ strano che si siano consentite le scommesse sulle partite. Non è giusto. Se si pensa sempre a fare cassa e si punta solo sui soldi, e lo fanno tutti…il gioco si distrugge. Ma è tutta la società a essere cambiata.”
Ad esempio il razzismo e i suoi ultimi fenomeni negli stadi: “Sono vergognosi i cori e gli insulti. E non sono nemmeno quattro gatti a urlarli”.
Così come è oggi il calcio va bene per il business, non per la passione: “Ma chi ha la forza di rivedere certe regole o i calendari, per renderli più praticabili?...Gli interessi in campo sono devastanti. Negli ultimi anni la televisione è diventata padrona del calcio. Sembra non si possa più farne a meno: si deve soggiacere alle sue regole e ai suoi capricci…”
Il risultato di una partita è fondamentale. Il calcio si gioca per vincere oggi come ieri. Ma bisogna vincere onestamente. Altrimenti è una sconfitta: “La nazionale è la testimonianza che sono importanti i valori. Bisogna fare in modo che non si disperda il patrimonio fondamentale di tifo e passione”.
Senza tifo e passione il calcio svanisce. Fatica a resistere cone gioco. Rimane solo un affare. Un brutto affare.

Gian Luva Favetto in dialogo con Azeglio Vicini

Da Gian Luca Favetto, Gli ottant’anni di Azeglio Vicini, il Venerdì di Repubblica, 15 marzo 2013

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