Enzo Bianchi: Tradurre i valori in realtà concrete.
La spiritualità - se vuole realizzarsi e non restare confinata nel non luogo dell’utopia o nel segreto dei cuori - dovrà non solo accettare ma anche desiderare di «farsi carne» nella vita pubblica e comunitaria; così come, reciprocamente, la politica dovrà sollevarsi dalla ripetitiva amministrazione dell’esistente per ricercare un «governo degli uomini» degno di tal nome. Governo che non è dominio sugli altri, né affermazione dei propri interessi, ma efficacia dell’autorità, capacità di «far agire», di promuovere cambiamenti, di suscitare attese e di confortarle con risultati concreti.
In un mondo in cui si fa tanto parlare di «valori» e si fa così fatica a
ritrovarli nel quotidiano, saper coniugare comunitariamente spiritualità e
politica diventa allora un’esigenza ineludibile: le giovani generazioni
presenti e future non ci chiederanno conto dei progressi di un mercato svuotato
di senso né di una nobiltà d’animo nascosta nella nostra intimità, ma piuttosto
di come avremo saputo tradurre i principi etici che ci abitano in realtà
concrete, in politiche a beneficio dell’umanità, a cominciare dai più poveri.
In fondo, l’interrogativo che Valadier pone come frase conclusiva del suo testo
rimane decisivo: «E se la vita spirituale fosse una delle condizioni
fondamentali di un'intensa vita sociale e politica?».
Le
nuove generazioni ci chiederanno conto di come abbiamo saputo tradurre i valori
in realtà concrete.
Enzo Bianchi
Non c’è politica senza spiritualità di Enzo Bianch in “La Stampa” del 29 gennaio 2011
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