Chiara Lubich: Sconfiggere la povertà
Chiara Lubich (1920-2008) |
Sentiamo più che mai attuale il messaggio che Chiara Lubich inviò nel maggio del 2007, ai partecipanti al Convegno “Dialogo su coscienza e povertà” promosso dal “Centro per il dialogo con persone di convinzioni non religiose” del Movimento dei Focolari. Lo riproponiamo integralmente:
"Carissime e carissimi, vi do il mio cordiale benvenuto a questo ottavo convegno a Castelgandolfo, per il quale avete scelto l’impegnativo titolo: “Dialogo su coscienza e povertà”. Con queste tre parole voi avete evidenziato i valori e gli ideali di cui l’umanità ha oggi grande bisogno. Nessuna persona responsabile può infatti sottrarsi all’affascinante imperativo di togliere la povertà sulla terra e di alleviare i dolori e le sofferenze che ne conseguono. Il fatto che finora non si sia riusciti a risolvere questo grosso problema rappresenta un lato oscuro, una tenebra, che paralizza il progresso umano e ci induce quindi a porvi rimedio con vigore. Questo tanto più nel momento presente, che pare intorpidire le coscienze, oscurare i grandi valori a noi comuni, usare la ragione umana solo come strumento di arricchimento egoistico e di produzione tecnologica. Noi però da tempo viviamo insieme quelle che chiamiamo l’arte di amare e la cultura del dare, ispirate ambedue al messaggio portatoci dalla vita e dalle parole di Gesù di Nazareth. La coscienza poi, con quella sua voce che parla al nostro cuore, appellandosi alla parte migliore di noi, che per il credente è la voce di Dio, sorretta dai più nobili ideali, ci indicherà la strada migliore per contribuire, coi fatti e con l’esempio, ad abbattere finalmente l’indigenza e l’ingiustizia distributiva. Il dialogo rispettoso e costruttivo fra noi, praticato da anni, e ormai capace di essere esteso a molti altri, ci conduce ora a unire le nostre forze, quelle di chi non è particolarmente interessato alla fede e quelle di chi crede, perché troppo bello e necessario è l’ideale di una umanità libera ed uguale, affratellata dal rispetto e dall’amore vicendevoli. Questo ideale, se vissuto, potrà dissipare le tenebre che vogliono circondarci e farà, con costanza e non senza fatica, spuntare l’alba di luce che tutti desideriamo. Augurandovi ogni bene, vostra Chiara."
"Carissime e carissimi, vi do il mio cordiale benvenuto a questo ottavo convegno a Castelgandolfo, per il quale avete scelto l’impegnativo titolo: “Dialogo su coscienza e povertà”. Con queste tre parole voi avete evidenziato i valori e gli ideali di cui l’umanità ha oggi grande bisogno. Nessuna persona responsabile può infatti sottrarsi all’affascinante imperativo di togliere la povertà sulla terra e di alleviare i dolori e le sofferenze che ne conseguono. Il fatto che finora non si sia riusciti a risolvere questo grosso problema rappresenta un lato oscuro, una tenebra, che paralizza il progresso umano e ci induce quindi a porvi rimedio con vigore. Questo tanto più nel momento presente, che pare intorpidire le coscienze, oscurare i grandi valori a noi comuni, usare la ragione umana solo come strumento di arricchimento egoistico e di produzione tecnologica. Noi però da tempo viviamo insieme quelle che chiamiamo l’arte di amare e la cultura del dare, ispirate ambedue al messaggio portatoci dalla vita e dalle parole di Gesù di Nazareth. La coscienza poi, con quella sua voce che parla al nostro cuore, appellandosi alla parte migliore di noi, che per il credente è la voce di Dio, sorretta dai più nobili ideali, ci indicherà la strada migliore per contribuire, coi fatti e con l’esempio, ad abbattere finalmente l’indigenza e l’ingiustizia distributiva. Il dialogo rispettoso e costruttivo fra noi, praticato da anni, e ormai capace di essere esteso a molti altri, ci conduce ora a unire le nostre forze, quelle di chi non è particolarmente interessato alla fede e quelle di chi crede, perché troppo bello e necessario è l’ideale di una umanità libera ed uguale, affratellata dal rispetto e dall’amore vicendevoli. Questo ideale, se vissuto, potrà dissipare le tenebre che vogliono circondarci e farà, con costanza e non senza fatica, spuntare l’alba di luce che tutti desideriamo. Augurandovi ogni bene, vostra Chiara."
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possa emergere il bene che è presente in ciascuno di loro.
Concettina Candeloro