È L AMICIZIA TRA GLI SCRITTORI CHE RENDE UN'EDITRICE "CASA"
Michele Prisco, Luigi incoronato, Domenico rea, Luigi Compagnone e Mario Pomilio legati da grande amicizia e diedero vita al gruppo "Le ragioni narrative" |
Tante le editrici in ogni nostra Regione; sorgono come funghi ma poche resistono: una stagione o due poi muoiono o languono nell affanno.
Tante le ragioni ma una, forse la più significativa, spesso non è presa in considerazione.
Perché un editrice diventi "casa" è necessario che essa non sia una tipografia che stampi libri e li pubblichi.
È necessario che essa abbia un progetto intorno al quale si coaguli un gruppo di scrittori capaci di essere alleati leali e amici, capaci di sostenersi a vicenda nelle cadute e di gioire insieme nei successi.
Sara questa alleanza', sentita e vera, tra l'editore e gli scrittori e tra gli scrittori, a dare fondamenta solide alla piccola editrice e a renderla un domani grande. L esperienza della Mondadori e dell'Einaudi vissuta negli anni d'oro della loro prima grande affermazione ( colossi dell'editoria del 900) lo testimoniano.
L'editore era attento a creare sinergie tra gli scrittori, legami duraturi, nella condivisione dei momenti importanti ma anche nelle sconfitte.
Penso che sia questo ancora oggi il segreto perché un'editrice diventi veramente "casa editrice" e lasci un segno durevole nella cultura italiana.
Pasquale Lubrano Lavadera
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