Accogliere tutti
Canada: porte aperte per i rifugiati siriani e iracheni . Arabpress
Troviamo in persone di
riconosciuta traiettoria spirituale e ispiratori di molti, parole che ci
incoraggiano a riconoscere il valore di chi ci sta accanto. Simone Well ci
invita a vedere tutti come uguali, e parla di verità, giustizia, compassione come
valori ispiratori nella nostra vita; Desmond Tutu valorizza la verità, il
perdono e la riconciliazione per risolvere i conflitti; per il Dalai Lama la cosa
più importante che possiamo fare in questa vita è insegnare ai nostri figli più
compassione.
Anche quello che Chiara
Lubich ci dice sull'amore di misericordia può aiutarci. Scrive che «…è l’amore che fa allargare cuore e braccia ai
miserabili, […], agli straziati dalla
vita, ai peccatori
pentiti. Un amore che sa accogliere il prossimo sviato, amico, fratello o
sconosciuto, e lo perdona infinite volte. […] Un amore che non misura e non
sarà misurato. E’ una carità fiorita più abbondante, più universale, più
concreta di quella che […] si possedeva prima […] La misericordia è l’ultima
espressione della carità, quella che la compie. E la carità supera il dolore,
perché esso è soltanto di questa vita, mentre l’amore dura per sempre»[1].
È un invito a non
respingere nessuno, per quanto distante ci si possa sentire, anche se non si
condividono certi valori e punti di vista. Se sperimentiamo un'abbondanza di
tenerezza, ci sentiamo da parte nostra portati ad accogliere ogni prossimo,
uomo o donna, giovane o vecchio, sano o malato, appartenente alla nostra
cultura o no... E tutti saranno accolti.
Nel Québec (Canada), una
comunità cristiana è impegnata ad accogliere molte famiglie che arrivano in
quel Paese da diverse parti del mondo: Francia, Egitto, Siria, Libano, Congo...
Tutti loro vengono accolti ed aiutati, persino contemplando la loro inclusione
e il loro inserimento. Ciò significa rispondere alle sue varie esigenze,
riempire i requisiti relativi allo status di rifugiato o residente, coordinarsi
con le scuole per i loro figli, accompagnarli a scoprire il loro quartiere. È
anche importante l’iscrizione ai corsi di francese e la ricerca di un lavoro.
Guy e Micheline scrivono:
«Una famiglia siriana giunta in Canada in fuga dalla guerra, ne ha incontrata
un’altra, appena arrivata, e molto disorientata. Attraverso i social network,
ha attivato la rete di solidarietà e tanti amici hanno procurato il necessario:
letti, divani, tavoli, sedie, stoviglie, abbigliamento, libri e giochi per i
bambini spontaneamente offerti da altri bambini delle nostre famiglie sensibilizzati
dai genitori. Hanno ricevuto più di quello di cui avevano bisogno e, a loro
volta, hanno aiutato altre famiglie povere nel loro palazzo. L’IDEA DEL MESE di
quel mese era: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”».
Ecco come possiamo
trasformare questa IDEA DEL MESE in vita: testimoniando la nostra vicinanza
reciproca, come individui e come comunità.
[1] C. Lubich, Quando si è conosciuto il dolore,
in La dottrina spirituale, Città Nuova, Roma 2006, pp. 140-141
Commenti