Aboliamo il nemico per salvare la politica
Quante
volte abbiamo sentito parlare di superare la categoria del nemico? E da quanto
tempo parliamo della crisi di una politica, anzi dello spazio politico, come
luogo strutturato in termini di affermazioni e relazione piuttosto che di
negazione e contrarietà?
Se
il politico si avvita nella sua ennesima spirale autodistruttiva,
una spiegazione – e una possibile strada alternativa – va trovata nella
tendenza della filosofia occidentale a stabilite l’affermazione di ciò che è
per via negativa, tramite procedure che vanno dall’esclusione
all’annientamento, e quindi iniettando nel positivo un virus che finisce
inevitabilmente per rivoltarglisi contro. Perché il politico che nasce
dalla negazione per affermarsi introietta in sé la logica negativa che lo ha
posto in essere…
Da
Aristotele ad oggi l’affermativo si ricava soltanto per negazione, perdendo
così in forza e dinamicità…Per Carl Schmitt la categoria dell’avversario è
fondamentale, ma oggi andrebbe superata.
Marco
Bracconi
Marco Bracconi, Aboliamo il nemico per salvare la politica, La Repubblica,29 gennaio 2018
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