Pietro A. Cavaleri: Entrare in contatto con l'altro
Acquerello di Paolo Azzoni |
Ogni lingua, sia parlata che scritta, è
resa possibile dall'esistenza di una grammatica, cioè da un insieme di
convenzioni e di norme che garantiscono ad essa stabilità e coerenza. Grazie
all'esistenza di queste "regole condivise", la lingua diventa uno
strumento indispensabile per gli uomini che ne fanno uso e che attraverso di
essa si manifestano a vicenda i loro pensieri, i loro sentimenti, le loro
emozioni.
Si potrebbe ipotizzare che, al pari del
linguaggio, anche il "linguaggio relazionale" possieda una sua
specifica "grammatica", cioè un insieme di "regole"
seguendo le quali sia possibile favorire fra gli esseri umani rapporti più
adeguati, più "sani", più evoluti e congruenti....
In realtà più che di "regole" in
senso rigidamente normativo o prescrittivo, vorrei soffermare l'attenzione del
lettore su specifiche "competenze" e "attitudini", su particolari
"atteggiamenti" che, se validamente acquisiti, possono orientare e
"regolare" in modo adeguato la nostra vita relazionale, favorendone
la qualità sul piano della salute mentale e l'efficacia sul versante della
funzionalità.
Se volessi, dunque, ipotizzare un elenco
sintetico ed essenziale di queste "regole" o
"atteggiamenti", esso dovrebbe includere le seguenti proposizioni: 1.
essere consapevoli delle proprie e altri emozioni; 2. essere in grado di
"leggere" la propria e l'altrui intenzionalità; 3. esprimere
azioni congruenti; 4. promuovere e sostenere
relazioni di reciprocità; 5. saper
"decodificare" e gestire i confitti; 6. riconoscere i tempi della relazione
.
Pietro. A. Cavaleri
da Pietro A. cavaleri, Vivere con l'altro, Città Nuova Editore
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