Prove INVALSI: perché NO!
Le prove INVALSI vanno abolite nella scuola dell'obbligo,
“una scuola per tutti e a misura di ciascuno”, perché i ragazzi non partono
tutti dallo stessolivello. C'è un retroterra che incide molto sul rendimento e per
ogni ragazzo l'insegnante individua il percorso partendo dalla sua reale
situazione.
E molto spesso per questi ragazzi i risultati si vedono
nel tempo. Don Milani si scagliò contro una scuola che continuava a
premiare i bravi e a rimandare indietro i ragazzi svantaggiati,
deprivati, e scrisse la famosa "Lettera ad una professoressa"
che fu come una bomba nell'istituzione scolastica. Ci fece capire che gli
alunni non andavano comparati né classificati secondo indagini
statistiche, per altro "a tempo", in quanto il ritmo di apprendimento è qualcosa
di personale e va rispettato. Ogni alunno deve sentirsi pienamente accettato
per quello che è.
Anche Don Bosco diceva che l'interesse nel ragazzo nasce da
un buon rapporto con l'insegnante, un rapporto di stima, di comunione e
di collaborazione.
Lasciamo le prove INVALSI nei concorsi, nelle
prove di competenza, nelle assunzioni di lavoro, ma nella scuola
scendiamo al livello di ogni ragazzo e seppur con fatica cerchiamo di tirar
fuori le sue capacità in tutti i campi.
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