Speranza ostinata e testarda a Pasqua
I veri conoscitori e adoratori di Dio si riconoscono dalle mani.
Ci sono mani violente che stringono la verità di Dio, indurita
come fosse una pietra, e sono pronte a scagliartela in faccia, come hanno
tentato di fare con Gesù.
Sono le mani degli integralisti, dei fondamentalisti, degli
intolleranti, dei fanatici, di tutti coloro che sequestrano Dio dentro le loro piccole
chiese, dentro le loro strutture religiose, dentro l’orgoglio di poter dire
come i Giudei: "Noi sappiamo", mentre non sanno che quanto più
parlano di Dio, tanto più lo fanno odiare.
E ci sono altre mani che esprimono la più pura teologia: sono
mani che pregano, che stringono altre mani, che accarezzano volti di amici, che
compiono gesti di pietà su chi soffre, che chiudono con immensa tenerezza gli
occhi di chi muore. E’ attraverso questi gesti che si rivela la verità più
profonda su Dio.
Vogliamo conoscere il nostro rapporto con Dio? Soffermiamoci
qualche volta a osservare le nostre mani per vedere di che cosa sono capaci. La
vera teologia non ha la freddezza dei concetti che possono diventare pietre in
mani altrettanto fredde, ma ha il calore della mani che si aprono nel gesto di
ricevere e di donare amicizia.
Luigi Pozzoli (da L’acqua che io vi darò)
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