La bocciatura, un assurdo pedagogico!
Leggo su Facebook che un bambino è stato bocciato al catechismo. Notizia a dir poco sconvolgente se si pensa che nella scuola dell'obbligo la bocciatura viene oggi ritenuta dalla gran parte degli insegnanti un assurdo pedagogico.
Secondo Maria Montessori e Don Milani, infatti, “bocciare” a scuola è un non senso. La scuola dell'obbligo “promuove sempre” la formazione e l’istruzione di ogni ragazzo: per questo la legge italiana parla di una scuola per tutti e a misura di ciascuno.
Secondo Maria Montessori e Don Milani, infatti, “bocciare” a scuola è un non senso. La scuola dell'obbligo “promuove sempre” la formazione e l’istruzione di ogni ragazzo: per questo la legge italiana parla di una scuola per tutti e a misura di ciascuno.
Ma anche andando al di là della scuola, ogni punizione
(lo stesso carcere) deve essere sempre vista nell'ottica di una promozione
umana e per il recupero della persona.
Parlare quindi di un catechismo che
boccia, ossia di un catechismo che per aiutare un ragazzo che non è arrivato
ancora a maturare coscientemente una scelta di vita cristiana lo si punisce con
la bocciatura... è scelta pedagogicamente molto discutibile.
Purtroppo
bisogna anche dire che ci sono dei
tentativi striscianti di restaurazione della bocciatura nella scuola dell'obbligo, a
cominciare dalle elementari i cui programmi sono diventati una sorta di
corsi propedeutici di alto livello, nella convinzione che non è
la scuola che deve "abbassarsi" al livello dei ragazzi, ma sono i ragazzi che
devono adattarsi alle cosiddette programmazioni.
Seguendo i
compiti di una nipotina che frequenta la prima elementare ho avuto una reazione
durissima; mi sembrava di avere davanti compiti molto impegnativi e superiori alle capacità di una bimba di sei anni. Inoltre, ripetute note sul quaderno - poco
scolarizzata, distratta e non sempre
interessata – pretendevano dai genitori interventi energici e correttivi, dimenticando che il compito primario della scuola è quello educativo ossia insegnare a vivere, a costruire buoni rapporti tra le persone, a vivere un’ esperienza dove si possa maturare nella libertà nell'uguaglianza e nella fraternità. Solo su questo presupposto primario e fondamentale, inizierà l'istruzione che prevede la scolarizzazione finalizzata a sviluppare le capacità del bambino, a
migliorare la capacità di attenzione, e a stimolare interesse e volontà?
E se un ragazzo non ce la fa ad istruirsi ed apprende con fatica, quel ragazzo – secondo la
Montessori - ha poco esercitato il corpo e le mani per cui bisogna proporre nei primi anni dell'obbligo giochi didattici e lavori manuali dove lui possa maturare attraverso il copro e… domani con la
mente, in quanto i tempi per la maturazione non si misurano col
calendario solare ed ogni bambino ha il suo specifico ritmo di apprendimento.
Commenti
Promuovere sempre e comunque tutti, dicendo e dicendoci (forse per convincercene anche noi?) "Poverino" o "Ne soffrirebbe" o "E' troppo faticoso per lui/lei" può, a mio avviso, far crescere solo persone ignoranti e senza la necessaria spina dorsale per affrontare le difficoltà della vita.
Grazie del paziente ascolto.