"Li dentro la parola viaggio era proibita" di Erri De Luca
Dietro le griglie del penitenziario dell'isola di Procida |
I pubblici poteri hanno visto le isole come reclusioni
naturali, piantandoci dei penitenziari.
Ho avuto invece la notizia opposta: le isole sono state per
me il concentrato della libertà.
Perciò sul loro suolo, più che in terraferma, è osceno
l’edificio delle detenzioni.
Le sbarre e il mare: è la più insolente contraddizione, più
della fame innanzi a una tavola imbandita.
Da mare guardavo la cupa fortezza di Procida.
Dietro le griglie spuntava a volte un braccio per saluto a
noi, liberi sulla barca.
Rispondevo con la mia maglietta e con l’agitazione delle
braccia al vento.
Lassù, dentro il perimetro sbarrato anche a togliersi le
scarpe si restava nella camicia di forza degli anni di pena assegnati.
Li dentro la parola viaggio era proibita.
Erri De Luca
Da Erri De Luva, Elogio del camminare, Avvenire, 24 maggio
2013
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