Abbiamo molto da imparare dall'altro


Together4Peace un esperienza di dialogo in Belgio
Come dialogare? In primo luogo dobbiamo essere spogli di preconcetti, liberi di sentire e ascoltare ciò che l’altro ha da dire, se vogliamo davvero capire che cosa l’altro vuole esporre, il suo punto di vista, il suo contesto culturale. Questo significa essere umili, sapere accogliere e rendersi conto che abbiamo molto da imparare dall’altro.

Quando esponiamo qualche esperienza, non significa che siamo migliori di chiunque altro, perché siamo stati in grado di realizzare qualcosa di concreto, no; noi desideriamo semplicemente che sia ascoltato quello che doniamo e vogliamo mostrare a chi ascolta che si è in grado di dialogare e quindi agire di conseguenza.

Non sposteremo le montagne, non fermeremo tutti mali di questo mondo, ma possiamo aprire delle prospettive. Nella nostra casa siamo capaci di dialogare? Nel nostro lavoro si pratica il dialogo?

Sogniamo un mondo migliore, ma il mondo migliore può essere quello intorno a me, che può essere limitato ad un singolo quartiere, ad una singola casa.

Si contribuirà alla trasformazione del nostro mondo se condividiamo con altri conoscenze, pensieri, idee e trasformiamo queste idee in azioni concrete verso un obiettivo comune.

Penso che sia una piccola rivoluzione, semplice e allo stesso tempo complessa, perché, come dice Eric Froom, l’amore è un’arte e come ogni arte dovrebbe richiedere sforzo, dedizione e diventare azione. Il dialogo è uno degli strumenti di questa arte.


Maria Virginia de Celis
(Mariapoli Ginetta. San Paolo – Brasile)


da Dialogo tra amici, n.56, Aprile 2013

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