"Noi credevamo" di Mario Martone
Tra i film italiani in programmazione, è da vedere “Noi credevamo” di Mario Martone, un film che ribalta la concezione di un Sud parassitario e vede il processo di unificazione dell’Italia, un processo complesso e ricco di ombre e di luci ma certamente un processo valido e che dobbiamo difendere da chi tenta di distruggerlo. Riportiamo una risposta del regista napoletano Mario Martone al giornalista del “Corriere del Mezzogiorno” Francesco Durante, proprio sul contributo dato dal Sud all’unità d’Italia:
“Se si imposta l’idea di un Sud parassitario, credo si debba anche al tipo di unità che abbiamo subito, non guidato. Che il nostro sia solo un paese di fannulloni non collima col profilo della cultura e delle eccellenze che abbiamo prodotto nel tempo. E allora perché siamo diventati i campioni del parassitismo? No, quelli non siamo noi, anche se c’è chi nel crimine e nella corruzione ci ha sguazzato.Ma sta a noi venirne fuori. Più il tempo passa, più si diffonde la malattia della sfiducia. Dobbiamo scuoterci: la parola riscossa viene da questo verbo. Raccontare la repressione, gli sconfitti, i fucilati, per me significa spostare il discorso sulla disunità fuori della trappola Nord/Sud, per riportarlo alla vera opposizione: quella tra fucilati e fucilatori, democratici e autoritari.”
Da Francesco Durante, “Noi credevamo” Mezzogiorno e Risorgimento: intervista al regista. Corriere del Mezzogiorno 13/11/2010
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