Faruk Redzepagic
Colpito da un ictus molto grave Faruk Redzepagic, di Zagabria, membro della “Commissione internazionale” del “Centro del Dialogo con persone di convinzioni non religiose” del Movimento dei Focolari, ci ha lasciato il 29 settembre 2010.
Nato a Plavo, piccola cittadella nelle montagne del Montenegro, Faruk è stato da ragazzo particolarmente legato a suo nonno, un sapiente islamico, che trasferiva in lui la sua sapienza e le sue convinzioni, e lo istruiva nella fede, nella storia e cultura islamica, nella scienza, insegnandogli il parlare e lo scrivere arabo. Adolescente lascia il suo paese natio con il fratello maggiore per Zagabria, dove diventa un brillante studente delle scuole medie.A Zagabria incontra l’umile Ena: nasce l’amore e inizia una bellissima storia che finisce solo con la sua scomparsa.
Finiti gli studi, trova lavoro nell’Istituito per le terre in via di sviluppo e con tanta passione incomincia a studiare l’Africa. Scrive articoli e traduce libri su questo tema, collaborando alla realizzazione di vari progetti umanitari. Agli inizi degli anni ottanta, non resiste alla chiamata della politica. I suoi orizzonti aperti, la profonda formazione e la conoscenza di più lingue lo portano nell’ambito della collaborazione internazionale scientifica, tecnica e culturale, dove diventa Direttore dell’Istituto della Repubblica: un’autorità di rilievo nei territori della ex Jugoslavia.
Il suo lavoro in politica viene interrotto agli inizi degli anni novanta e Faruk si ritira con la moglie Ena a Pisarovina. Ben presto parte per la Bosnia e lavora per alcuni progetti umanitari del programma Merkamet. Viaggia nei luoghi dove regna la guerra.
Solo verso la fine degli anni novanta accoglie l’invito a conoscere il Movimento dei Focolari, impegnato nella Ex-Jugoslavia a costruire la fraternità, il dialogo, la tolleranza tra uomini di religioni e convinzioni diverse. Intravedendo in questo dialogo una speranza di pace e di unità per il mondo, dà tutto se stesso impegnandosi in Croazia, Slovenia, Serbia, Macedonia, e intraprendendo viaggi a Castelgandolfo, Loppiano e Trento, Vienna, Innsbruck, Studgard ed in altre città dell’Europa, e promuovendo ovunque azioni di solidarietà, di giustizia e di pace. Allarga il cerchio degli amici e diventa sostenitore dell’economia di comunione e di altri progetti avviati da Chiara Lubich in tanti angoli del mondo oscurati da povertà ed emarginazione.Per questo suo generoso impegno era stata recentemente nominato membro della Commissione Internazionale dal Vaticano per la promozione del dialogo con persone di convinzioni non religiose.
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