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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

AIUTO SILENZIOSO

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Foto da Città-Nuova  Chi, nel corso dell’esistenza, non ha sperimentato — almeno una volta — la sensazio ne che le proprie forze fossero insufficienti? Sono istanti di smarrimento, di profonda vulnerabilità, in cui la coscienza si confronta  con i propri limiti e si fa strada una lucidità inattesa: la certezza che, da soli, nessuno può sostenere interamente   il peso della vita. È allora che si impone la necessità di alzare lo sguardo, di spostare il centro dal pro prio dolore e aprirsi a una realtà più ampia. Ed è in questo gesto interiore, spesso sottile ma  decisivo, che scopriamo l’esistenza di una trama invisibile — una sorta di tessuto sottile che  intreccia persone, esperienze e circostanze — che non solo ci avvolge, ma ci accompagna, ci  sostiene e ci infonde significato. Questo aiuto, che non sempre si manifesta in modo esplicito, ci giunge dalla vita stes sa, con la sua misteriosa capacità di rigenerare, di guarire, e di rimetterci in cammino...

KAPUNSCINSKI : PER IL DIALOGO OCCORRE ACCETTARE LA DIVERSITA'

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Ryszard Kapunscinski Il dialogo con gli altri non è mai stato facile né mai lo sarà, specialmente ora che tutto assume una scala così vasta, così difficile da comprendere e controllare, e che tante forze lavorano per ostacolarlo, se non addirittura per renderlo impossibile. Ma a parte questi scopi e interessi puramente politici, ideologici ed economici, esistono anche altri problemi di fondo. Uno di essi viene messo a fuoco dall'ipotesi di Sapir-Whorf sulla cosiddetta relatività linguistica. Sostanzialmente essa sostiene che il pensiero viene formulato in base alla lingua e che, parlando diverse lingue, ognuno di noi si crea un immagine del mondo personale e diversa da quella degli altri. Queste immagini non combaciano, non sono intercambiabili, Quindi il dialogo, seppure non impossibile, richiede da parte degli interlocutori un grosso sforzo, una paziente tolleranza e il desiderio di capire e di intendersi, Il rendersi conto che, parlando con un altro, abbiamo davanti qualcuno che...

Da un insegnante di scuola media

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Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook È iniziato il mio ventiduesimo anno da insegnante di scuola media. E ieri, credo di aver vissuto uno dei giorni più forti e toccanti della mia vita. Ho provato un’attività nuova, l’ho chiamata “L’attività del bagaglio”. Ho chiesto ai ragazzi cosa significasse, secondo loro, avere un “bagaglio”. Mi hanno risposto che è il dolore che ti porti sulle spalle. Quelle cose che pesano, anche se non si vedono. Poi ho dato loro un foglio e ho detto: "Scrivete cosa vi fa male. Cosa vi pesa sul cuore. Cosa vi fa sentire soli." Nessun nome, solo verità. Quando hanno finito, hanno accartocciato il foglio e lo hanno lanciato dall’altra parte dell’aula. Poi ciascuno ha raccolto un foglio a caso e, un...