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Visualizzazione dei post da 2025

Roberto Benigni, il pifferaio magico

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Roberto Begnigni (foto Ansa.it) Un momento di grande fascino quello che Roberto Benigni ci regalò ha regalato parlandoci,   per due ore di seguito, della Costituzione italiana e non solo. Con amorevole ironia egli ha voluto far precedere il suo intervento da alcune battute sulla politica italiana soffermandosi sul personaggio Berlusconi.  Qualcuno, in verità, non ha gradito questa “prefazione”, dimenticando però che Benigni, da giullare toscano quale egli è, non ha mai   smesso di “scherzare” con intelligenza mordace sulle contraddizioni dell’umanità più varia, a cominciare dai “potenti”. Dal nostro punto di vista, quello scherzare con ironia pungente, su fatti concreti   e discutibili, era una sorta di piano inclinato per predisporci con leggerezza a quanto subito dopo, con forza coinvolgente, e a tratti ancor più icastico ed incisivo ( vedi la metafora del medio evo), è andato dicendo sui principi fondamentali   della Costituzione italiana. Il suo ...

DONIKA OMARA: Aprire la nostra mente e il nostro cuore

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da destra Donika e Luan Omari con Cristina Tomellari Per avere un’opinione imparziale sulle cose, è  importante essere onesti verso se stessi. Rispettare il pensiero libero anche  quando contrasta con il tuo interesse. Poi, serve non soltanto una mente  aperta, ma anche un cuore aperto. Forse l’esempio di una madre che  assomigliava alla figura,   al femminile,   di "Padre Sergio" di Tolstoi, mi ha  insegnato a ricordare che si deve "entrare nella pelle dell’altro" per sentire ciò  che sente lui. Avremmo evitato chissà quante discordie, quante disgrazie  sociali, familiari ecc. se avessimo avuto come guida questo atteggiamento morale. Donika Omari da Elsa Demo, intervista a Donika Omari, Una classe politica senza veri ideali.

CHIARA LUBICH . "Una società senza poveri"

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Chiara Lubich parla ai giovani Riportiamo un brano di un incisivo discorso che Chiara Lubich fece nel 1991 ai gen (i giovani del Movimento dei Focolari) parlando della difficile situazione  dell'economia nel mondo: creare aziende, coperative  di lavoro per realizzare il progetto di "un'economia di comunione". Un impegno che diventa più che mai attuale e necessario oggi.   C’è una “formula magica” per realizzare questo progetto: mettere i beni in comune e non ci sarà nessun bisognoso. Cominciamo noi che conosciamo il Comandamento nuovo e così potremo offrire al mondo un modello di società senza poveri; vivremo anche noi, nel ventesimo secolo la realtà dei primi cristiani…Le aziende, le piccole industrie che sorgeranno nelle nostre cittadelle dovranno mettere in comune il loro guadagno.    Esso sarà ripartito in tre parti: la prima per far sviluppare l’azienda stessa, la seconda per i poveri della zona, la terza per la cittadella che fa capire a tutti...

Massimo Cacciari: La felicità è di tutti o di nessuno

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Massimo Cacciari Quando potremmo chiamare felice lo stato della nostra ragione?….Nel momento stesso in cui si vede la connessione tra tutti gli enti, è impossibile non ricercare anche l’unità essenziale di ogni individuo con l’altro, la prossimità che tutti li collega. Non solo per utilità, per naturale amore di sé, dobbiamo allora realizzare negli ordinamenti della città terrena l’unità del nostro genere, ma perché ce lo impone la ragione stessa. Il sapiente non può essere felice che perseguendo il bene comune, e cioè il bene dell’altro, poiché così soltanto lo collega a sé, come ha riconosciuto nel proprio pensiero la superiore unità di tutte le cose. Non per qualche buon sentimento, o perché ce lo impone qualche superiore Rivelazione, ma per la necessità intrinseca del ragionamento, dovremmo concludere che essere felici significa essere come dèi gli uni per gli altri, e che volere il male del prossimo, o invidiarlo, o anche far da spettatori alle sue sofferenze senz...

UNA SPERANZA SENZA FRONTIERE

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  Una speranza senza frontiere Di fronte alle sfide globali, agli scenari tragici che colpiscono il pianeta, alle notizie che ci  raggiungono, sembra che tutto congiuri per toglierci il respiro, oscurando l’orizzonte. La  speranza appare come un bene fragile, quasi un miraggio. Per cui appare naturale porsi  questa domanda: possiamo “sperare” ancora in uno scenario, in un futuro migliore per ’umanità o siamo condannati alla rassegnazione? In questa circostanza ci potrebbe aiutare quanto pensa il filosofo tedesco Ernst Bloch (1885- 1977), cioè“la speranza non è un'illusione passiva, ma un "sogno in avanti", un principio attivo  che anticipa ciò che non è ancora dato. È legata all'idea che il futuro sia aperto e plasmabile,  non predeterminato”1 È così che ognuno di noi “può ancora sperare”, come un sogno ad occhi aperti. Se sappiamo  guardare con attenzione, potremmo vedere l’alba di un nuovo risveglio che è già presente. La  vediamo nella passione...

Antonio Borrelli: UN'ARTE PER LA CITTA'

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Antonio Borrelli (1928-2014) Lo scultore amico Antonio Borrelli,  è stata uno dei testimoni del dialogo  tra persone di fede religiosa  e persone di convinzioni non religiose  nella città di Napoli. La Fondazione Premio Napoli in occasione della pubblicazione della monografia sullo scultore Antonio Borrelli [1] ,ha voluto dedicare all’artista un incontro presso il Palazzo Reale di Napoli: “ Antonio Borrelli: dalla Cina a Pizzofalcone, la storia di un artista napoletano ”. Di convinzioni non religiose egli ha partecipato da molti con sua moglie Diana Pezza, di fede cattolica, al Gruppo del dialogo promosso dal Movimento dei Focolari in Campania. Egli più volte ebbe modo di affermare che “il dialogo è fondamentale nella vita dell’umanità. Quando c’è dialogo non c’è conflitto… ma non è facile imparare a dialogare. Sentii questa parola per la prima volta da Togliatti, in anni difficili, quando alla base del PCI c’era risentimento per certe posizioni d...

Luciana Scalacci: Vivere il proprio lavoro con grande impegno

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Luciana Scalacci (1947-2025) Luciana Scalacci, toscana, membro   della Commissione internazionale del dialogo con persone di convinzioni non religiose del Movimento dei Focolari, ha rappresentato per tanti una testimonianza viva   di impegno concreto e fattivo in questo dialogo che lei condivide con suo marito Nicola Cirocco. Di convinzioni non religiose, Luciana   ha sempre sentito il "vivere il   dialogo" come un aspetto fondamentale in una società   in cui è ancora molto presente la contrapposizione e dove le diversità anziché una ricchezza diventano motivo di scontro e di conflitto.  Attualmente in pensione,   ha lavorato per 42 anni   sia in ambito privato che in ambito pubblico. Sempre   contenta del proprio lavoro e della sua famiglia, ha una figlia con due nipotine, ancora molto impegnata in attività culturali e di promozione sociale, è stata contenta di rilasciarci questa intervista per il blog "In cammino". Hai lavorato com...

L'importanza di condividere la vita con i giovani

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  Procida: I giovani dell'Istituto Superiore incontrano Pasquale Lubrano Lavadera dopo aver letto il libro col la loro Professoressa Francesca Borgogna il libro "Alberta Levi Temin. Finché avrò vita parlerò"  I giovani con i quali condividiamo la nostra vita sono gli artigiani del domani, coloro che plasmeranno il mondo con le loro giovani mani. dal calendario di Don Bosco

Eraldo Affinati: Scuola senza voti

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Eraldo Affinati nella sua scuola Penny Wirton Senza voti. Senza classi. Senza valutazioni. Come se leggere e scrivere fossero acqua, pane e vibo. La scuola si chiama "Penny Wirton" dal titolo di un racconto di Silvio D'Arzo, il cui protagonista è un orfano che non ha mai conosciuto suo padre.  La scuola insegna gratis la lingua italiana  ai ragazzi stranieri. Tutto cominciò sei anni fa a Roma nei locali della chiesa di San Saba sull'Aventino messa a nostra disposizione dai Gesuiti con 5 docenti volontari. Oggi solo a Roma siamo più di cento. Grazie a Marco Gatto, giovane e appassionato scrittore, abbiamo aperto numerose sedi in Calabria, Poi sono nate sedi a Padova, Torino, Aversa, Monterotondo. Quest'anno a Roma abbiamo avuto 400 studenti, anche adulti. Si utilizza un manuale scritto da me e mia moglie Anna Luce Lenzi: Italiani anche noi (Il Margine Editore) con molti esercizi e altrettanti disegni... Uno spettacolo meraviglioso sono i ragazzi ripetenti, es...

LAVORARE PER LA PACE

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  Rondine "Cittadella della pace" Arezzo Viviamo un tempo in cui tensioni, conflitti e messaggi di odio sembrano moltiplicarsi: sui social, nel lavoro, nella politica, perfino nelle famiglie.  Anche su scala globale i conflitti armati raggiungono cifre che non vedevamo da decenni. Tutto questo ci ricorda che la pace non è mai garantita, ma va costruita ogni giorno.   Di fronte a questa realtà, le parole di Chiara Lubich del 2004 sono anche per oggi: «Ogni popolo e ogni persona ha una profonda aspirazione alla pace, alla concordia e all’unità. Ma, nonostante gli sforzi e la buona volontà, dopo millenni di storia ci scopriamo incapaci di mantenere una pace stabile e duratura. (…) perché la pace non è solo assenza di guerra, di lotte, divisioni e traumi». La vera pace «è pienezza di vita e di gioia, è salvezza integrale della persona, è libertà, è giustizia e fraternità nell’amore tra tutti i popoli».  Lavorare per la pace richiede di mettersi in azione, pr...

Gianni Rodari: Vorrei che tutti leggessero

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"IN BOCCA AL LUPO"

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Ebbene sì, dire "IN BOCCA AL LUPO" è uno degli auguri più belli che si possa fare ad una persona! Indica protezione e amore, quell'amore  della madre-lupo che prende con la sua bocca i propri figlioletti per portarli da una tana all'altra per proteggerli dai pericoli esterni. Esprime la speranza che tu possa essere protetto e al sicuro dalle malvagità che ti circondano. In bocca al lupo significa quindi "che lo spirito del lupo sia con te e ti protegga dai pericoli della vita " come la lupa protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca. Da oggi in poi, ogni qualvolta qualcuno ci dirà “in bocca al lupo” non risponderemo più "crepi il lupo" ma "grazie di cuore".

DANIEL PENNAC: Gli insegnanti devono...

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  Daniel Pennac GLI INSEGNANTI DEVONO AMARE CON CURIOSITA' ANTROPOLOGICA QUELLA TRIBU' DI ALUNNI CHE OGNI MATTINA SI TROVANO DI FRONTE.                                                                           DANIEL PENNAC da Facebook. La tecnica della scuola

ALESSANDRO D'AVENIA : La BELLEZZA

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  Alessandro D'Avenia La vera bellezza amplia la capacità di amare. La bellezza di un paesaggio, di una melodia, di un volto, di un corpo... non sono il semplice accordo delle parti in un tutto armonico, ma l’accadere, in quel paesaggio, in quei suoni, in quel volto, in quel corpo, di altro. Quelle cose o persone divengono trasparenti e in se stesse fanno sentire l’amore che le abita, sono finestre dai vetri ben puliti che guardano su panorami aperti. La bellezza che vuole solo essere consumata invece si limita a imitare questo modo, ma non è amore che si realizza bensì potere che consuma: la cosa dice solo se stessa, non è trasparente ma opaca, non vuole dare ma prendere. Nella mia vita ho sempre sentito la seduzione di entrambe, le ho conosciute entrambe, ma solo la prima mi ha rubato il cuore e me lo ha restituito più capace di amare, la seconda me ne ha rubato un pezzo e non me lo ha più restituito. Cercate la prima e resistete alla seconda, anche se il suo richiamo è più ...

AIUTO SILENZIOSO

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Foto da Città-Nuova  Chi, nel corso dell’esistenza, non ha sperimentato — almeno una volta — la sensazio ne che le proprie forze fossero insufficienti? Sono istanti di smarrimento, di profonda vulnerabilità, in cui la coscienza si confronta  con i propri limiti e si fa strada una lucidità inattesa: la certezza che, da soli, nessuno può sostenere interamente   il peso della vita. È allora che si impone la necessità di alzare lo sguardo, di spostare il centro dal pro prio dolore e aprirsi a una realtà più ampia. Ed è in questo gesto interiore, spesso sottile ma  decisivo, che scopriamo l’esistenza di una trama invisibile — una sorta di tessuto sottile che  intreccia persone, esperienze e circostanze — che non solo ci avvolge, ma ci accompagna, ci  sostiene e ci infonde significato. Questo aiuto, che non sempre si manifesta in modo esplicito, ci giunge dalla vita stes sa, con la sua misteriosa capacità di rigenerare, di guarire, e di rimetterci in cammino...

KAPUNSCINSKI : PER IL DIALOGO OCCORRE ACCETTARE LA DIVERSITA'

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Ryszard Kapunscinski Il dialogo con gli altri non è mai stato facile né mai lo sarà, specialmente ora che tutto assume una scala così vasta, così difficile da comprendere e controllare, e che tante forze lavorano per ostacolarlo, se non addirittura per renderlo impossibile. Ma a parte questi scopi e interessi puramente politici, ideologici ed economici, esistono anche altri problemi di fondo. Uno di essi viene messo a fuoco dall'ipotesi di Sapir-Whorf sulla cosiddetta relatività linguistica. Sostanzialmente essa sostiene che il pensiero viene formulato in base alla lingua e che, parlando diverse lingue, ognuno di noi si crea un immagine del mondo personale e diversa da quella degli altri. Queste immagini non combaciano, non sono intercambiabili, Quindi il dialogo, seppure non impossibile, richiede da parte degli interlocutori un grosso sforzo, una paziente tolleranza e il desiderio di capire e di intendersi, Il rendersi conto che, parlando con un altro, abbiamo davanti qualcuno che...

Da un insegnante di scuola media

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Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook Facebook È iniziato il mio ventiduesimo anno da insegnante di scuola media. E ieri, credo di aver vissuto uno dei giorni più forti e toccanti della mia vita. Ho provato un’attività nuova, l’ho chiamata “L’attività del bagaglio”. Ho chiesto ai ragazzi cosa significasse, secondo loro, avere un “bagaglio”. Mi hanno risposto che è il dolore che ti porti sulle spalle. Quelle cose che pesano, anche se non si vedono. Poi ho dato loro un foglio e ho detto: "Scrivete cosa vi fa male. Cosa vi pesa sul cuore. Cosa vi fa sentire soli." Nessun nome, solo verità. Quando hanno finito, hanno accartocciato il foglio e lo hanno lanciato dall’altra parte dell’aula. Poi ciascuno ha raccolto un foglio a caso e, un...