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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

ROBERTO VECCHIONI: L'AMICIZIA

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  Roberto Vecchioni «L’amicizia in greco si dice Philia (φιλία). La Philia è un’amicizia disinteressata, cioè non è che tu ti accoppi a qualcuno perché hai qualcosa da guadagnare, non c’è utilità nella Philia greca e semplicemente perché è spiritualmente affine a te, è il completamento di te, è qualche cosa che non potevi non incontrare nella vita ed è molto di più addirittura dell’Eros (ἔρως) perché l’Eros è passione, alti, bassi, conclusioni e ritorni. La Philia invece è naturale cioè la Philia nasce e non può morire, puoi avere nuovi amici ma i veri grandi amici te li tieni sempre. L’amico è il te stesso da un’altra parte e questa è la fotografia che ce lo dimostra (l’abbraccio tra Gianluca Vialli e Roberto Mancini) cioè questi due sono la stessa persona che si uniscono in un abbraccio, sono lo specchio l’uno dell’altro». Roberto Vecchioni

PROCIDA PICCOLA ISOLA E I PERICOLI DELLA CONTAMINAZIONE

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  L'isola di Procida Procida, piccola isola ferita dalla storia ma salvata dagli artisti che ne hanno sempre scoperto ed amato L'ANIMA SEGRETA. Pur essendo essa aperta a scambi culturali e sociali ha saputo mantenere intatta la sua identità di isola-mondo aperta a scambi culturali positivi, senza mai snaturarsi. Questo fino ad ieri è stato realmente possibile, oggi invece, dopo l'evento di Procida Capitale della cultura, male inteso da tanti, corre il rischio di uno snaturamento, li dove prende piede una propensione ad un turismo che non tiene conto DEI SUOI LIMITI GEOGRAFICI (SOLO 3,7 KMQ) E DELL'ALTA DENSITA' ABITATIVA : normalmente circa 11.000 abitanti e in estate oltre 20.000. Lo prevedeva l'UNESCO già nel 1987 in uno studio scientifico sui paesini di alta montagna e le piccole isole che si aprono al turismo senza prendere alcune opportune precauzione. Si rischia realmente lo snaturamento della vita isolana o meglio l'impazzimento. Lo testimonia un ...

In dialogo con amici di convinzioni diverse

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  Antonio Borrelli con sua moglie Diana Pezza Sono triste al pensiero che la vita sulla Terra sia nata per caso. Per puro caso buttati su questa palla girondolona che prima o poi sarà sbriciolata e persa in questo universo dove milioni di astri vagano in uno spazio sconfinato, seguendo alla perfezioni leggi ben definite che l uomo è riuscito a intuire e a codificare. La mia vita, nata per caso, in un corpo dotato di organi perfetti e capace di generare nuova vita? Tutto è possibile ma non certezza. "Non esisteva il tempo" afferma Stephen Hawking, quindi non poteva esserci un Dio nell' atto della creazione. Ma esisteva lo spazio, e in quello spazio la materia che è esplosa. Sara forse quello spazio l essere primordiale che ha dato origine a tutto che per alcuni resta spazio inanimato e per altri spazio animato. Quale grande mistero, ma per il mistero non c'è che il mistero, diceva il poeta Mario Luzi. Indagare il mistero con categorie razionali è ...

Seminare la vita

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  Nicholas Green Qual è il confine fra la speranza e l’utopia? La Storia del pensiero umano è costellata di  promesse che hanno acceso i cuori e innescato rivoluzioni, seguite da cocenti delusioni. Vale  ancora la pena di credere, lavorare, lottare per il cambiamento? Un insegnamento ci può venire dalla semplice osservazione della natura: il seme che, una v olta piantato nel terreno, scompare, muore, per liberare la sua forza vitale e dare frutti. Il  contadino lo pianta con la certezza del frutto, anche se potrebbe non essere lui a vederlo  spuntare. Ma solo così la vita si tramanda e si perpetua nelle generazioni. Anche ognuno di noi ha la possibilità di gettare i semi della vita intorno a sé, in una terra  forse arida e persino inospitale. Facciamolo con la certezza del raccolto. Incoraggiamo gli altri e  prepariamo insieme le condizioni per seminare pace, speranza, felicità. Avremo la forza della  comunità. Seminiamo generosamente, credendo ch...

In Danimarca: Come combattere i pregiudizi

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  Una veduta di Copenaghen In Danimarca ci sono biblioteche dove puoi prendere in prestito una persona invece di un libro per ascoltare la storia della sua vita per 30 minuti. L'obiettivo è combattere i pregiudizi. Ogni persona ha un titolo: "disoccupato", "rifugiato", "bipolare", ecc. - ma ascoltando la sua storia, ti rendi conto di quanto non dovresti "giudicare un libro dalla copertina". Questo progetto innovativo e brillante è attivo in più di 50 paesi. Si chiama "La biblioteca umana".