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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

I giovani e l'Economia di Comunione

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Messaggio dei giovani “Da San Paolo al mondo” Che l’economia del 2031 sia di comunione, per noi e per tutti PREMESSA Al termine dell’Assemblea 2011 dell’Economia di Comunione nella libertà (EdC) in occasione del ventennale dell’avvio del progetto, noi tutti che vi abbiamo partecipato, in particolare noi giovani, sentiamo la responsabilità e il desiderio di lanciare un messaggio da San Paolo al mondo , a tutti coloro che credono, desiderano e si impegnano per un diverso sistema economico più giusto e solidale. CREDIAMO Noi crediamo che: - L’economia e le imprese, devono fare proprio, a fianco dei principi di libertà e di uguaglianza, anche il principio di fraternità. Così facendo l'economia darà il suo contributo alla realizzazione della dignità della persona umana e di ogni popolo. In questo modo si riuscirà a rispondere alla domanda di senso e di felicità nascosta nel cuore di ogni donna e di ogni uomo; - Non possiamo e non vogliamo più sopportare che olt...

I black bloc a Roma

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In merito alle violente reazioni dei black bloc nelle strade di Roma, che hanno trasformato la manifestazione degli indignati in una vera e propria guerriglia, così si è espresso il Sindaco Alemanno: “Siamo di fronte a una rete di antagonismo illegale che agisce provocatoriamente in tutti gli scenari di conflitto sociale” [1] . Ma quale potrebbe essere una delle possibili cause di queste reazioni così violente ed eversive? Ricordiamo quello che disse Chiara Lubich all’indomani del crollo delle torri gemelle in America: un sistema economico mondiale che non abbatte il divario profondo tra popoli ricchi e popoli poveri, lasciando morire milioni di persone per mancanza di cibo, è un’ingiustizia così grande che crea le premesse per forme di reazioni violente e di fenomeni di terrorismo. Ebbene pensiamo che questo valga anche a livello nazionale, soprattutto quando una democrazia si ammala. E una democrazia si ammala quando dimentica che prima della Politica c’è il Sociale che ch...

La morte di Gheddafi in televisione

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"Gheddafi dopo la cattura" foto di Philippe Desmazen Le immagini crudeli della morte di Gheddafi ripresa in diretta e spiattellata su tutte le televisioni mi hanno fatto riflettere sul degrado globale al quale si è assoggettata l'informazione per immagini. Per quanto crudele, assassino, pazzo o sanguinario, nessun uomo deve essere barbaramente giustiziato. Al contrario, deve essere catturato e assicurato a una giustizia equa, indipendente e sovrana, cioè scevra da condizionamenti politici. Questa è l'eredità dell'Illuminismo e della Rivoluzione francese, l'eredità che ha creato l'occidente così come lo conosciamo, la democrazia rappresentativa e l'idea di stato. In nome di questa idea di giustizia, di equità e di dignità, nessun uomo deve morire ripreso dalle telecamere o dai telefonini, e se anche lo fosse, nessun editore o proprietario di network di informazione dovrebbe consentire la diffusione di quelle immagini. C'è un limite alla l...