Ateismo e vita spirituale in Hilary Putnam
Hilary Putnam è nato a Chicago, ha 85 anni ed è considerato il più grande filosofo analitico in circolazione. Da poco ha pubblicato Filosofia ebraica, una guida di vita (edito da Carocci con una postfazione di Massimo Dell' Utri e Pierfrancesco Fiorato) e già il titolo mette in chiaro che non si tratta di una ricostruzione neutra del pensiero di Rosenzweig, Buber, Lévinas e Wittgenstein, ma di una vera e propria lettura che implica una scelta di campo, un'adozione e una solidarietà intima con il pensiero ebraico. Professor Putnam da dove nasce il bisogno di misurarsi con i problemi della fede, oltretutto abbracciandone la sostanza spirituale? «È stato Kierkegaard a parlare del salto della fede, che deve avvenire solo dopo la riflessione. Io ritengo che avere una propria vita spirituale sia una benedizione, ma senza riflessione si rischia di provocare quei disturbi o malesseri che spesso accompagnano la religione». Quali malesseri? «Kant ne ha elencati quattro: fana...