Post

CHIARA LUBICH IN DIALOGO COL MONDO

Immagine
Chiara Lubich in India Chiara Lubich, nasce a Trento il 22 gennaio 1920 e muore a Rocca di Papa il 14 marzo 2008. Maestra, scrittrice, fondatrice del Movimento dei Focolari, da sempre ha sentito la spinta al dialogo con tutti gli uomini e le donne del pianeta per concorrere a realizzare la fraternità universale. La sua proposta di un mondo unito e in pace è risuonata nei parlamenti di varie nazioni, nelle Università, a Strasburgo e all'ONU. In particolare, ha sentito che doveva portare avanti il dialogo con le persone senza riferimenti religiosi, tanto da creare un centro per tale dialogo. Molte le esperienze vissute in tante nazioni, i convegni e tantissimi i rapporti con uomini e donne di convinzione laica collaboratori attivi del Movimento da lei fondato. Un dialogo fraterno, nel rispetto reciproco delle proprie convinzioni senza ombra di proselitismo: un dialogo ben radicato nell'esperienza di ogni giorno, ossia un lavorare insieme nell'amore, su valori condivis...

CREDERE?

Immagine
  Credere? Nel dialogo fra persone di diverse culture e orientamenti religiosi, un tema ricorrente è quello della domanda: “Si può sempre sperare? E in che cosa?”. Una domanda che risuona in modo più intenso nei momenti di difficoltà e di fronte alle sconfitte o alle sofferenze più lancinanti, ma anche di fronte alle delusioni di un’ideale o di un insieme di valori che ci avevano affascinato.   È proprio in questi momenti di dubbio che siamo spinti a riconsiderare le nostre convinzioni, i valori e le credenze in cui abbiamo riposto la nostra speranza. E con essi trovare la forza di affrontarli e far emergere la grandezza dell'essere umano, capace di cadere e rialzarsi, di vivere la debolezza in modo consapevole, senza inutili aspettative miracolistiche.   Credere è molto più che sperare una soluzione ai nostri problemi, è piuttosto un impulso che permette di continuare a camminare. La vita, proprio in quei momenti, può misteriosamente diventare dono ...

EUGENIO BROGNA: lA FRAGILITA' CHE E' IN NOI

Immagine
  Eugenio Brogna Nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e di delicatezza, di gentilezza estenuata e di dignità, di intuizione dell’indicibile e dell’invisibile che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con più facilità e con più passione negli stati d’animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi. Eugenio Borgna - La fragilità che è in noi

Don TONINO BELLO: AUGURI SCOMODI

Immagine
Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’ idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre ...

Claudio Magris: A Natale....

Immagine
“A Natale c’è un unico  compleanero , uno solo di cui festeggiare il compleanno: quel bambino di Betlemme. E’ a lui che andrebbero fatti i regali, non ad altri – se non a quegli  ultimi  della terra con cui lui si è esplicitamente identificato.” Claudio Magris

SENZA SANI RAPPORTI LA SCUOLA NON ESISTE

Immagine
SENZA SANI RAPPORTI LA SCUOLA NON ESISTE Fondamentale per me la pedagogia della relazione che parte dalla conoscenza e dalla valorizzazione del vissuto altrui per comporre una comunità scolastica. Lavoro in una scuola di base multietnica a Nieuwkuijk in Olanda. Ho posto alla base dei nostri rapporti il sottolineare il positivo che c'è nell'altro. Al momento del dialogo che facciamo una volta alla settimana seduti in cerchio leggevamo i biglietti che gli alunni avevano scritto sugli aspetti positivi dei compagni. E' stato molto bello vedere come  si riusciva a trovare del positivo in tutti. S ono cambiate le relazioni tra loro ed ora si studia molto meglio. C'è più serenità in classe Marianne Bloemendaal da Città Nuova