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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Adriana Zarri: La normalità

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Adriana Zarri (1919-2010) Ritengo che la "normalità" sia un gran valore, perseguibile in ogni situazione, e che la rinuncia a stili di vita eccezionali sia anch'essa una forma di povertà e di semplicità evangelica. Adriana Zarri da Adriana Zarri - Un eremo non è un guscio di lumaca (Einaudi)

Montessori: Abolire la cattedra, programmi, esami e castighi

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Paola Cortellesi nel ruolo di Maria Montessori Il “metodo Montessori” partiva da una considerazione semplice, ma frutto di lunghe osservazioni scientifiche: bisognava innanzi tutto suscitare nei bambini gioia ed entusiasmo per il lavoro e avere la massima fiducia nell'interesse spontaneo del bambino, “nel suo impulso naturale ad agire e a conoscere”; e poi bisogna far stare assieme i bambini per fasce di età...introdurre la prassi del pasto comune, del gioco del silenzio, arredare gli ambienti con mobilio proporzionato ai bambini e non funzionale alle esigenze degli adulti; abolire la cattedra dell'insegnante, i sillabari, i programmi e gli esami, i castighi, i giocattoli e le golosità; puntare sul lavoro individuale per ottenere spontaneamente dal bambino la ripetizione dell'esercizio, il controllo dell'errore, l'ordine dell'ambiente e le buone maniere nei contatti sociali, la pulizia accurata della persona e l'educazione dei sensi...Un bambino non più

Hannah Arendt: La libertà non equivale all'indipendenza

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Hannah Arendt (1906-1975)  «La libertà non equivale all’indipendenza da tutto e da tutti. Dipendiamo gli uni dagli altri. Eppure gli esseri umani faticano ad accettare l’essere dipendenti. Da chi ci concepisce, da chi ci dà la mano, ci accudisce, ci ascolta, ci sottrae alla solitudine: insomma non riconoscono l’indispensabilità delle relazioni». Hannah Arendt

Loris Malaguzzi: Il bambino ha cento linguaggi

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Il bambino ha cento linguaggi. Gliene rubano novantanove. Scuola e cultura operano  la scissione corpo-testa facendolo pensare senza corpo e operare senza testa mettendo in conflitto il gioco e il lavoro, la realtà e la fantasia la scienza e l'immaginazione il dentro e il fuori   Loris Malaguzzi

La giornata della Memoria

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Alberta Levi Temi "Sono stata zitta per circa 50 anni. Poi, quando ai primi degli anni '90 hanno cominciato a circolare voci che tentavano di negare la portata della Shoah, addirittura la stessa tragedia, ho deciso di parlare. Non potevo permettere che i miei cari, undici di primo grado, venissero uccisi una seconda volta. Ho deciso che avrei parlato, finchè avessi avuto voce, per chi non può più parlare. Da circa 20 anni vado dove mi chiamano: nelle scuole, nelle chiese, nei comuni, nelle università per testimoniare l'urgenza del dialogo, del rispetto delle diversità, di tutte le diversità, racconto la mia esperienza di ebrea italiana, cui è stata rubata la giovinezza, per suscitare la presa di coscienza, la responsabilità dei singoli e delle comunità all'impegno per la costruzione di un mondo più unito e più in pace. Allora eravamo solo noi ebrei i diversi, oggi siamo circondati da diversi. La Regola d'oro "Fai agli altri ciò che vorresti fosse f

Roberto Baggio; Qualche consiglio ai giovani

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Roberto Baggio Per 20 anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita, ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano consigli, anche io ero così. Io però, senza arroganza, qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole. La prima è passione, Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete. La seconda è gioia Quello che rende una vita riuscita   è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre, e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. E’ proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. La terza è coraggio E’ fondamentale essere coraggiosi e im

Simone Weil: Avvertire l'obbligo verso l'umanità

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Simone Weil (1909-1943) «C’è in noi un obbligo verso ogni essere umano per il solo fatto che è un essere umano... Quest’obbligo non si fonda su nessuna situazione di fatto... su alcuna convenzione... Quest’obbligo è eterno. Risponde al destino eterno dell’essere umano».  Simone Weil Quando l’uomo avverte quest’obbligo dentro di sé, è chiamato all’eternità. La grazia sta agendo in lui. Se non l’osserva, rimane nel campo della necessità, nel ciclo delle esistenze dice la filosofia indù. Avvertire l’obbligo verso ogni altro essere umano e concretizzarlo in un operare per il bene fa sì che l’uomo esca dal tempo e dalle sue catene; il tempo e lo spazio sono le forme a priori sotto cui si rende presente la necessità che lega l’uomo; ma se l’uomo agisce seguendo l’obbligo verso il bene, allora risponde a una chiamata del tutto diversa rispetto a quella naturale, una chiamata che va in tutt’altra direzione; questa sua risposta a una chiamata che, diversamente da ogni altra azione

Massimiliano Varrese: La serenità interiore

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Massimiliano Varrese Auguro la felicità e la serenità interiore, quella vera, quella dell'io più profondo, del sé più intimo e universale, quello che ci rende liberi di fronte alle sofferenze, alla costrizione degli schemi e delle credenze e dei programmi che non ci appartengono per natura... Auguro di ritrovare la strada e la verità, a tutti, nessuno escluso: a chi legge e non mi condivide, a chi mi ama incondizionatamente, a chi ci riflette sopra e poi preferisce la materia, a chi sa solo giudicare e a chi spia e non sa che pesci prendere e parla e pensa male... Si  auguro soprattutto a voi che ancora rantolate nell’oscurità dell’invidia e della cattiveria di trovare la felicità, Sì ringrazio anche voi, che sicuramente starete leggendo, perché avete contribuito a rendermi più forte e più luminoso! Massimiliano Varrese

Aldo Masullo: La radice della libertà civile e politica

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Aldo Masullo Vorrei salutare auguralmente gli amici tutti, ispirati alla fraternità, cioè allo spirito comunitario, ricordando l'osservazione di Platone: “L’amore ci svuota di estraneità e ci riempie d’intimità » ("Simposio", 197 d, 1). Il che è la radice feconda della stessa libertà civile e politica. Perciò «ai detentori del potere non conviene che tra i sudditi si sviluppino alti ideali, e tanto meno solide amicizie , e comunità , cose queste che invece all’amore più d’ogni altra cosa piace suscitare» (ivi, 182 c, 1-4).  Aldo Masullo